Il nostro patrimonio informativo, archiviato con grande cura sui nostri dispositivi informatici, è in serio pericolo. Come non mai in questo inizio 2015, una nuova minaccia informatica, tanto ammirevole tecnologicamente parlando quanto orrendamente dannosa, si sta diffondendo sulla rete.
Un messaggio appare sul monitor, e quello che all’inizio sembrerebbe una parodia di un film da nerd informatici, si concretizza nel peggior incubo di qualsiasi persona che memorizza sul pc il suo patrimonio documentale aziendale o tutti i ricordi impressi in foto e video. Il messaggio è semplice e inequivocabile e suona a dir poco cosi: il tuo pc è sotto sequestro, se vuoi rivedere integri i tuoi cari documenti, paga il riscatto e nessuno si farà del male!
Inutile avvisare le forze dell’ordine, non ci sarà nessun Bruce Willis che potrà venire a salvarvi. E’ un Trojan di ultima generazione e prende molteplici forme ma con lo stesso scopo, estorcervi soldi.
La cosa interessante (se proprio dobbiamo trovarci qualcosa) è che a differenza dei virus malevoli di sempre (quelli che hanno solo scopo di creare danni irreparabili o catturare informazioni riservate) questo mantiene le promesse di riscatto. Pagando la somma richiesta (all’incirca 600 Euro) i malfattori ti garantiscono lo sblocco dei file criptati, mantenendo la parola data.
Quale blocco direte voi!
Il ransomware, questo il nome del ceppo virulento, agisce silente nel vostro computer. Il contagio avviene tramite un falso allegato da un mittente finto o sconosciuto, (la più diffusa è una mail con una fattura inattesa, adesso però non cestinatele tutte con la scusa del virus) eludendo facilmente gli antivirus. Dopo il periodo di incubazione, nel quale il virus si diffonde nel pc, esplode l’infezione provocando la criptazione di tutti i tuoi documenti. Da qui inizia la trattativa del malfattori, su un canale internet parallelo, non tracciabile dalle forze di sicurezza.
Le cifre sono impressionanti e le vittime stanno aumentando esponenzialmente, tutto il mondo è braccato da questa nuova generazione di cryptolocker. Molte grosse aziende si sono piegate alle minacce e pagare cifre che raggiungono gli 80mila dollari per recuperare patrimoni informativi essenziali.
Non c’è via di uscita, se non pagare. La chiave di cifratura che utilizzano è tra gli standard più sicuri al mondo, indecifrabile se non per chi la creata.
L’unica vostra salvezza? Utilizzare una buona politica di backup dei vostri dati per far si che, anche in caso di attacco, i vostri dati sono recuperabili da una fonte sicura.